AFFETTIVITÀ POSITIVA
- Che cos’è l’affettività?
L’affettività è un concetto particolare, di cui bisogna sempre considerare la dimensione emotiva. Indica quel dinamico complesso di funzioni psichiche che sviluppa, nell’uomo, delle risposte emozionali rispetto all’ambiente e alle relazioni sociali circostanti.
Questa tematica, fin dai tempi dell’Antica Grecia, è stata oggetto di differenti visione critiche:
- Aristotele concepiva l’affettività come un sentimento profondo, ma non passionale, nei confronti del prossimo.
- Gli Stoici e Platone, invece, vedevano nell’affettività un elemento negativo, che offusca la “razionalità dell’anima” allontanando l’uomo dalla conoscenza e dalla condotta morale.
- Sant’Agostino, diversamente la considerava come un elemento neutro, positivo e negativo a seconda di quanta influenza esercitasse sulla razionalità.
In realtà gli studi psicologici contemporanei definiscono comunemente l’affettività come :
- Un insieme di emozioni e stati d’animo (non passioni) che l’individuo può provare rispetto all’ambiente e alle relazioni con cui interagisce.
È inoltre un aspetto basilare della personalità ed è di duplice natura, quindi lo si può intendere come :
- Affettività come “effetto” : impatto emozionale sul piano del piacere/dolore in termini di obbiettivo raggiunto. Più semplicemente l’affettività come effetto indica quell’emozione positiva/negativa percepita dopo il raggiungimento del proprio obbiettivo.
- Affettività come “carburante psicologico” : qui se ne risalta l’aspetto energetico che spinge l’individuo ad adottare comportamenti utili per poter soddisfare il proprio obbiettivo.
- Sotto questo aspetto l’affettività funge quindi da energia emotiva per giungere allo scopo prefissato.
- Positive e negative affectivity.
L’affettività può distinguersi in positiva e negativa:
- PA : positive affectivity indica quell’insieme di stati emotivi positivi come gioia, soddisfazione, piacere che evidenziano caratterizzano l’individuo di alti livelli di autostima e sicurezza.
Di fatti, una persona con alta affettività positiva tende ad essere più ottimista e felice, ricercando un significato più apio della propria vita e coltivando stati interni sempre più positivi.
- NA : negative affectivity indica invece, quell’insieme di affetti negativi come l’ansia o lo stress i quali si legano ad alcune caratteristiche della personalità di ciascuno come la stabilità emotiva o la stessa autostima. Gli individui che hanno bassi livelli di autostima hanno la tendenza ad arrabbiarsi o stressarsi di più e ciò va ad influenzare gli affetti negativi.
Queste due componenti caratterizzano l’aspetto edonico del benessere. Nel 1965 Bradburn e Caplovitz sostennero che l’affettività positiva e quella negativa fossero due fattori indipendenti ma allo stesso tempo complementari.
Secondo la loro prospettiva, sono complementari in quanto il benessere emotivo è il risultato finale del rapporto che intercorre tra PA ed NA. Nonostante siano due componenti indipendenti è probabile che un individuo possa avere contemporaneamente alti livello di NA e PA.
- Quali sono gli impatti dell’affettività?
L’affettività ha importanti conseguenze nella quotidianità coinvolgendo diverse dimensioni : quella salutare, relazionale e lavorativa
Di fatto le emozioni positive e negative hanno sempre un corrispettivo fisiologico , misurabile e osservabile che nel lungo periodo può influenzare sempre più il nostro organismo. Ad esempio, lo stress protratto nel tempo può causare una aumento di cortisolo (ormone dello stress) andando ad aggravare la memoria, l’attenzione e il sistema immunitario.
Anche le relazioni sociali e il nostro modo di essere subiscono l’influenza dell’affettività; ciò significa che :
- il sistema psico-fisico reagisce a queste emozioni, modificando nel tempo la vita interiore di ciascuno.
In campo relazionale l’affettività positiva e negativa esercita una grande influenza. In breve, le relazioni disfunzionali o “tossiche” incidono soprattutto sui livelli di affettività negativa ; contrariamente le relazioni profonde e di valore influenzano positivamente l’affettività facendo sentire l’individuo appagato, libero di essere se stesso e rispettato.
- Affettività e gestione aziendale ?
Nel corso del tempo e in particolare nell’era digitale, l’aspetto psichico-emotivo è stato particolarmente attenzionato in quanto, se ben stimolato, le aziende registrano un innalzamento dei livelli di produttività e di qualità della produzione.
L’affettività positiva si configura come uno strumento di comportamento manageriale e organizzativo che mira a creare un clima sereno e positivo tra i dipendenti. Attraverso l’uso della PA; i manager tentano di trasferire ai dipendenti una cultura ed esperienza lavorativa positiva. In questo modo, data la correlazione tra esperienza e affettività, i dipendenti con alti livelli di PA si sentono sostenuti e supportati a livello organizzativo dall’azienda.
Massimizzare la PA e minimizzare la NA è l’obbiettivo principale delle aziende, perché apporta benefici su due piani:
-sul piano aziendale: la diffusione di affettività positiva incentiva la qualità della produzione e l’armonia tra le varie parti del sistema.
– sul piano dei dipendenti: l’affettività positiva ha importanti svolte; il dipendente sente di avere un ruolo chiave nell’organizzazione e di poter proporre apertamente delle soluzioni ai suoi superiori. In questo senso l’affettività positiva aiuta anche a sviluppare e migliorare le proprie skills.
In conclusione; nel settore aziendale ci si sta interessando sempre più all’aspetto umano del lavoratore perché nonostante sia il più vulnerabile è anche quello fondamentale per poter migliorare la qualità di produzione
Articolo di Fabrizio Pezzoli in collaborazione con Giuliana Grimaldi